
Emanuela Verzeni
Com’è per una donna lavorare nel mondo tecnologico-digitale, soprattutto ad un livello così alto?
Nonostante i dati attestino ancora il gender gap nel settore lavorativo e in particolare nel settore ICT, nel quale solo un lavoratore su 3 è donna (studio di Gi Group Holding promosso con Fondazione Gi Group "Women4: superare le disparità di genere per un futuro del lavoro sostenibile"), negli ultimi anni questo mercato ha gradualmente visto l’accreditamento di molte figure femminili ai massimi vertici delle aziende tecnologiche. Occupare una posizione come quella di CEO di un’azienda che opera nel settore informatico non è solo una soddisfazione personale, ma un vero e proprio messaggio per il settore. Vedere una donna alla guida di una realtà di questo tipo significa non solo che nel 2023 questo è possibile, ma è anche un chiaro segnale di forza da parte del genere femminile. In questo Econocom si è sempre differenziata: è infatti in prima linea per eliminare le differenze di genere, basti guardare l’elevato numero di donne in posizioni di rilievo al suo interno, dove un terzo delle posizioni manageriali è occupato da donne, ed è anche attenta ad aspetti ormai imprescindibili come la sostenibilità e l’attenzione per l’ambiente. Econocom è l’Imprenditore del Digitale Responsabile, per cui è sostenibile sotto tutti i punti di vista, nonché resiliente e reattiva davanti ai cambiamenti e puntualmente attenta a soddisfare al meglio le aspettative e le richieste dei clienti, in continuo divenire.
In che modo Econocom ti rappresenta?
Econocom mi rappresenta perché, in ogni suo aspetto, è costantemente protesa alla ricerca dell’eccellenza: eccellenza nella qualità del servizio, eccellenza nella delivery, eccellenza nelle relazioni, eccellenza nel recruitment dei grandi talenti che la compongono, eccellenza anche nel campo della responsabilità sociale d’impresa. Il mindset avanguardistico e innovativo, infine, mi ricorda l’epoca in cui è nata Asystel Italia, ora parte del gruppo Econocom. Asystel Italia è nata da un team di giovani dirigenti che ha investito tutte le sue forze in un progetto, un’idea avanguardistica che in pochissimi anni si è rivelata vincente. Allo stesso modo, anche Econocom è nata come concept in un mondo che fino agli anni ’70 era molto statico. Abituati a tenere in tasca l’informazione e a vedere solo una piattaforma, un prodotto, una soluzione in una condizione immutabile, non suscettibile al progresso tecnologico. In questo contesto, il fondatore Jean-Louis Bouchard ha rivoluzionato i paradigmi dell’IT, creando una frattura nel sistema e proponendo una nuova modalità di gestione degli asset tecnologici, as-a-service, tanto da essere considerato un pioniere. Perché si è accorto che la tecnologia di un mese fa era già obsoleta e che per progredire occorreva avere l’agilità e la flessibilità di adattarsi e di ricercare una sempre rinnovata competitività per fronteggiare le continue mutazioni.
Cosa ti piace maggiormente di questo settore? In che modo senti di fare la differenza?
Ciò che amo di più di questo settore è che è in costante innovazione e movimento, e questo consente di scoprire sempre cose nuove, ogni giorno. Fare la differenza per me è mixare la capacità di gestione e governo con una buona dose di cuore. Testa, ragione e cuore sono gli ingredienti principali, ingredienti che, insieme alla sensibilità e alla cura per i dettagli, spesso caratterizzano noi donne.
Ritieni che ci siano stereotipi secondo i quali la carriera nell’IT sia solo per gli uomini?
Ritengo che non ci sia una discriminazione del settore a prescindere, ma un naturale stato di fatto secondo il quale l’informatica dagli anni 70-80 è stata prevalentemente maschile perchè non catturava particolarmente l’attenzione delle donne. Personalmente, io sono sempre alla ricerca di donne, anche e soprattutto in ruoli apicali. Occorre infine evidenziare il fatto che in Italia si assiste a una carenza di competenze digitali, specialmente in particolari ambiti. In questo contesto sono orgogliosa della partnership che Econocom|Asystel Bizmatica ha avviato con Fondazione Italiana Accenture per il progetto "Ready for IT" di cui siamo partner sostenitori. "Ready for IT" è un programma completo, aperto alle categorie più vulnerabili come NEET, rifugiati, migranti e categorie protette per avvicinarli al settore informatico e, possibilmente, trovare lavoro in questo ambito. Un sostegno concreto in grado di costruire una catena del valore scalabile che valorizza il potenziale dei ragazzi, il loro talento e la loro passione, fornendo al tempo stesso una risposta alla carenza di professionisti IT in Italia.
Consiglieresti ad una donna di intraprendere una carriera nel settore digitale e tecnologico?
Consiglierei senza dubbio ad una donna di intraprendere una carriera in questo settore. Se vogliamo che le cose cambino, è necessario provare a fare la differenza e a non avere paura di sfidarci e sfidare il mercato.
Che consiglio daresti alle giovani donne all’inizio della loro carriera?
Consiglierei alle giovani donne all’inizio della loro carriera di non lasciarsi intimorire dalle limitazioni e dalle sfide che possono incontrare sul loro cammino. C’è solo una ricetta per il successo: dimostrare costantemente il proprio valore, faticare, studiare e nutrire le proprie passioni. Se c’è tutto questo i risultati arrivano!