Elena Quaglio

Rubrica: EconoTech-Women

Intervista a Elena Quaglio,

Service Manager P&S

Asystel–BDF SpA (Econocom Italia)

Cosa significa per una donna lavorare in un settore come quello di ECONOCOM?

Il nostro settore, che include l’ambito tecnologico, è un agevolatore di progresso, un inarrestabile incubatore di idee, migliora e semplifica la nostra quotidianità razionalizzando e ottimizzando processi e attività. Per le donne, che hanno visione e trasversalità, è un luogo privilegiato per progettare e sperimentare nuovi futuri possibili, non solo nell’ambito lavorativo, ma anche in quello personale, relazionale e sociale. 

 

In cosa consiste il tuo lavoro?

Sono “Service Manager” ovvero ho la responsabilità di garantire che i nostri servizi assicurino le esigenze di business dei clienti che seguo. Nel mio ruolo, la parola chiave è soddisfazione: oltre agli obiettivi numerici, infatti, c’è la variabile della qualità percepita, che non è facile da misurare, ma è il nostro indicatore di successo. Per quest’ultima serve una sensibilità maggiore e capacità di ascolto, una mente aperta, anche alle critiche, e la ricerca veloce di  soluzioni che siano efficaci, economicamente sostenibili ma soprattutto soddisfacenti.

La parte più appagante dell’essere un Service Manager? Quando le richieste dei clienti, quelle sfidanti che sembrano impossibili, prendono corpo nella creatività delle strutture tecniche. La cosa più bella che ti può succedere? Sentire un cliente dire “ Io mi fido di voi”.

 

Quali sono a tuo parere i punti di forza di questo settore? E quali quelli dove si potrebbe lavorare di più?

Nel mondo di lavoro sfruttiamo tutti i giorni i vantaggi della tecnologia e dell’ingegnerizzazione dei processi. Esse supportano moltissimo, ad esempio, l’efficienza e la produttività delle persone, l’innovazione e lo sviluppo di nuovi prodotti. La tecnologia ha reso molto più sicuri molti ambienti di lavoro. Le aziende possono prendere decisioni sula base dell’analisi di una moltitudine di dati. Un ultimo esempio:  l'ingegnerizzazione dei processi e l'adozione di tecnologie sostenibili oggi contribuiscono a ridurre l'impronta ecologica delle aziende, promuovendo pratiche di lavoro più sostenibili dal punto di vista ambientale.

Mentre nei settori “sociali”, credo si possa lavorare di più. Basti pensare, ad esempio, al settore sanitario e alla creazione, oggi possibile, di un ecosistema digitale in cui, con pochi semplici click, un paziente possa richiedere i propri farmaci, ricevere una convalida immediata da parte del proprio medico e avviare automaticamente il processo di consegna a domicilio. Oltre ad un servizio più fluido per il paziente stesso ottimizzerebbe, allo stesso tempo, l'efficienza operativa delle farmacie e dei sistemi sanitari, con potenziali risparmi significativi in termini di tempo e risorse.

 

Ritieni che ci siano delle barriere nel percorso di una donna che intraprende una carriera nell’IT?

Per eccellere in un campo professionale, qualsiasi esso sia, il presupposto di partenza rimane la competenza, che non ha “genere”. Inoltre, nell’IT la contaminazione delle idee – che può avvenire solo in assenza di barriere – è un elemento di successo, un potente elemento differenziante che nell’attuale scenario professionale sta diventando sempre più necessario.

 

Cosa potrebbe invogliare le donne a seguire corsi di studio legati a questo settore?

Credo che i giovani cerchino l’opportunità di fare emergere le loro passioni e di poter lasciare un’impronta personale e direvole. Questo settore, certamente offre spazio alla progettualità personale e alla cratività personale. Un altro aspetto che sono certa potrebbe invogliare le giovani donne a seguire una carriera nell’ambito Tech, è la valorizzazione delle competenze trasversali e di una leadership circolare che in questo settore sono, appunto, un valore aggiunto. 

 

Che consiglio daresti alle giovani donne all’inizio della loro carriera?

Di innamorarsi delle idee, di promuoverle in maniera appassionata e di non aver paura di spendersi con determinazione. Consiglio di confrontarsi e appoggiarsi alle altre donne che hanno percorso queste strade lavorative prima di loro: scopriranno che hanno costruito la propria professione perchè non si sono risparmiate in caparbietà e perchè hanno fortemente creduto nei loro progetti